domenica 5 dicembre 2010

QUESTIONE DI PUNTI VISTA...

Mentre ero in terza elementare i miei compagni di classe si iscrivevano a catechismo per la Prima Comunione, io invece dissi a mia madre di non volerla fare. Questo fece scandalizzare mia nonna, mentre i miei genitori mi lasciavano libero di scegliere.
Mio padre è ateo, mentre mia madre crede "a modo suo" e non frequenta la chiesa, borbotta quando si parla di preti e di monache e si rivolge a Dio soltanto se succede qualcosa di veramente brutto o veramente bello. Per mia natura sono molto razionale e credo soltanto a ciò che si può spiegare e toccare con mano e ritengo che la religione sia una limitazione per l'uomo e un palliativo a cui aggrapparsi nei momenti difficili, una menzogna che le persone si raccontano per affrontare grandi dolori come la perdita di una persona cara: in sostanza una presa in giro.
La scorsa estate ricevo una telefonata inaspettata da Simone, un mio caro compagno delle elementari: con una voce triste mi comunica di aver perso il nonno con cui era cresciuto. Mezz'ora dopo ero a casa sua per consolarlo, per farlo ridere, per cercare di non farlo pensare per un po’ a ciò che era accaduto. Invece avvenne il contrario: cominciammo a parlare e fu lui che mi fece intristire, ma anche pensare... Simone era sconsolato perché nonno Giuseppe non era più qui con lui ma era tranquillo. Ad un certo punto mi disse che sicuramente suo nonno, che era una brava persona, in quel momento era in Paradiso fra gli angeli e che da lassù ci guardava. Fu allora che feci un grande sorriso e con il capo annuii e provai un grande conforto per me e per lui. Naturalmente gli risparmiai le mie opinioni e fui molto felice che lui trovasse consolazione nella sua fede. Come quando ti compri un paio di scarpe che pensavi di non aver mai visto prima e poi cominci a notare che altri ce l'hanno, così quel giorno cominciai a constatare che non è poi così stupido credere fortemente in "qualcosa".
L'ultimo episodio che mi ha fatto riflettere è la morte di Sarah Scazzi. La mamma, testimone di Geova, trova conforto nella sua religione e la sua comunità le è vicina in questo momento così terribile.
Quelle poche parole di speranza di Simone mi hanno fatto ricredere. Mentre prima ritenevo che coloro che credono in un Dio sono ottusi, ora penso che sono fortunati perché hanno una forza in più; ho considerato inoltre tutte le persone che in nome del proprio Dio aiutano il prossimo. Purtroppo io continuo a credere più nella scienza che nella religione, però se un giorno dovessi trovare un Dio quello sarebbe un grande giorno.
(Lorenzo)

2 commenti:

  1. un testo che va fuori dal comune, ma che è molto riflessivo ed ha una profonda morale..Lorenzo bravissimo!!!!!Sembra scritto da un adulto!! Complimenti!!!

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  2. complimeti un bel testo, secondo me è importante credere in qualcosa...

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