giovedì 21 aprile 2011

ACQUA E NUCLEARE: SI' O NO?


 
A giugno saranno oggetto di un referendum 2 argomenti: la liberalizzazione dell’acqua & la costruzione di nuove centrali nucleari. Esporrò le mie opinioni, pur sapendo che sarei in contrasto con la maggioranza assoluta.

Iniziamo con il problema delle risorse idriche. Non so quanto lo Stato finanzi le manutenzioni, ma di certo non adeguatamente. La prova di ciò è ottenuta, osservando gli operai che lavoravano il tratto di Via Prenestina davanti casa mia, non molti mesi fa.
Lavoravano a coppia, e solo 1-2 ore per notte. Lo Stato, per pagare meno operai, ne ingaggia di meno, ma finisce per abbassare l’efficienza del lavoro. E la qualità del lavoro non sempre è degna del nostro XXI secolo. Per questo penso che una o più società private possano gestirla egregiamente, abbassando gli sprechi d’acqua, come installare rubinetti alle fontane che fanno scorrere l’acqua solo quando vengono premuti; Diversamente avviene oggi con la gestione pubblica dell’acqua: si perde ben il 36% d’acqua totale dalle reti idriche nazionali. Il prezzo, la bolletta dell’acqua potrebbe subire un aumento più o meno considerevole, ma è un sacrificio che si deve correre. Infatti ad oggi, l’acqua, che è una preziosa risorsa nonché fonte energetica, sta diventando sempre meno rinnovabile. Prevenire è meglio che rimediare.
Ora passiamo al nucleare. “Prevenire è meglio che rimediare”, l’ho detto poco fa riguardo all’acqua. È vero, perché costruire nuove centrali nucleari se poi si rischiano terribili tragedie? Invece no, sono due questioni differenti. Se da una parte, c’è la probabilità di rischiare con il nucleare, dall’altra invece c’è la certezza dei rischi dell’effetto serra ma anche dell’inquinamento causato dalle combustioni dei derivati del petrolio, dei gas naturali, del carbone, della legna. Svegliarsi la mattina con la visibilità quasi zero (guardando in lontananza si vede una “nebbia”, causata dalle polveri sottili) non è esattamente il massimo. Perciò, tra i due, io scelgo il nucleare. È vero che, nel caso di un improbabile incidente, le radiazioni persistono per migliaia di anni, ma anche se le energie inquinanti venissero a poco a poco sostituite da quelle pulite, non è detto che i danni da esse già provocati spariscano all’istante, anzi. Dureranno anche questi un bel po’. E allora perché non “reagire” prima, scegliendo il nucleare?
Alla fine però, il punto non è il parere sul sì o no all’acqua privata/nucleare, bensì trovare una soluzione plausibile che sia anche costruttiva, sulla via che in futuro tutti
noi dovremo seguire.
Jie

3 commenti:

  1. Pur avendo un opinione contrastante con la tua riguardo sia la tematica del nucleare sia quella della privatizzazione dell'acqua devo dirti che hai scritto un bellissimo tema. Bravo Jie

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  2. migliore l'acqua pubblica perchè con l'acqua privata si deve pagare ma ripeto tutte e due non sono sicure al 100%

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  3. in che senso non sono sicure tutte due al 100%? Che vuoi dire? Non ho capito scusa

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